Cosa sono

Serious game è il termine in voga da qualche anno per definire le simulazioni digitali interattive: mondi virtuali in cui il “giocatore” è invitato a calarsi in una storia problematica che può avere vari epiloghi a seconda delle decisioni che prende il giocatore. Non sono storie che finiscono per forza bene ed è per questo che un serious game coinvolge emotivamente e responsabilizza, ma al contempo consente di affrontare le situazioni in modo nuovo (per esempio, fermando il tempo per pensare invece di reagire), di sbagliare senza conseguenze e, poi, di riflettere sugli errori.

I serious game costituiscono un approccio all’avanguardia sia nella scuola che nella formazione professionale e manageriale, una terza via di apprendimento tra lezione ed esperienza diretta.

Un serious game, infatti, presenta sempre un doppio livello:

  • al livello più evidente c’è il racconto di un mondo virtuale, metafora della realtà, in cui si affrontano i problemi visti dal protagonista (che il giocatore, in qualche modo, impersona)
  • al livello sottostante ci sono gli obiettivi di apprendimento, vale a dire quello che il giocatore/protagonista deve acquisire per arrivare a una soluzione soddisfacente. Sono conoscenze e abilità che riguardano il modo con cui si può agire positivamente e le conseguenze degli errori. Sono, insomma, gli “obiettivi didattici” del game.