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Il progetto “ABILITA” per il teleconsulto e la telecooperazione

25/07/2023 By

In uso nelle RSA trentine, il sistema prevede un servizio di telecooperazione tra il team medico e sanitario ospedaliero di ABILITA e i fisioterapisti, attraverso l’utilizzo di una piattaforma certificata e integrata ai database sanitari provinciali che permette la condivisione sicura di documenti utili alla valutazione del paziente.

(a cura di Francesca Perini – TS4.0, e Daniela Bonaldi – Dipartimento salute PAT) 

  • Contestualizziamo il progetto “ABILITA”: qual è il razionale e le esigenze che hanno portato allo sviluppo?

Il progetto, promosso da TrentinoSalute4.0, risponde alla necessità degli operatori sanitari di potersi consultare in maniera strutturata e sicura con uno strumento integrato ai database sanitari, in teleconsulto o telecooperazione, ottimizzando la cura del paziente e le risorse cliniche disponibili. In alcuni contesti, come nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), la richiesta arrivata a TS4.0 è stata di strutturare un servizio di telecooperazione tra medici e altri operatori sanitari, nello specifico i fisioterapisti delle RSA con il paziente presente durante la televisita, permettendo all’ospite della RSA di poter avere una diagnosi clinica accurata senza la necessità di lasciare la struttura, evitando le implicazioni che questo comporta nel caso di pazienti fragili e difficili da trasportare.

Il primo ambito in cui è stata introdotta la soluzione nel 2022 è stato la telecooperazione tra il gruppo di medici e fisioterapisti di ABILITA, il servizio offerto dall’Azienda provincia per il servizi sanitari per l’Informazione e la Valutazione degli Ausili dell’Ospedale Riabilitativo “Villa Rosa” a Pergine Valsugana (TN), e i fisioterapisti delle APSP della Provincia. Su richiesta, il servizio di Villa Rosa è anche disponibile a svolgere prescrizioni in remoto in cooperazione con i fisioterapisti delle RSA distribuite sul territorio provinciale. Al momento si effettuano circa 40 televisite al mese con le RSA, numeri che sono però in costante aumento.

Per una valutazione più accurata dei casi presi in esame, spesso il team di professionisti sanitari di ABILITA deve valutare altre fonti d’informazioni, come foto e planimetrie del domicilio, vedere i movimenti del paziente in video (come sale e scende le scale), etc. Il progetto ha voluto quindi strutturare ufficialmente il servizio in telecooperazione con una piattaforma collegata al repository aziendale, in modo da digitalizzare il servizio in tutte le sue fasi, e di permettere la condivisione di documenti complessi per la valutazione e informazioni in modo sicuro ed efficiente.

  • Come è stato sviluppato il progetto? Quali le strutture e le istituzioni coinvolte?

ABILITA rientra tra gli obiettivi strategici della PAT ed è in linea con i documenti-guida nazionali sulla telemedicina e in anticipo rispetto agli interventi previsti dal PNRR (Missione 6 Salute), che promuovono l’uso del teleconsulto, della teleconsulenza medica-sanitaria e della telecooperazione, a beneficio soprattutto delle zone più periferiche che spesso non hanno specialisti sul territorio.

Per sviluppare il servizio, oltre al team di ABILITA, ha preso parte al gruppo di lavoro anche il Dipartimento tecnologie di APSS che, grazie al coordinamento dei project manager di TrentinoSalute4.0, nel corso del 2021-2022 ha effettuato l’analisi dei bisogni attraverso interviste a medici e fisioterapisti, identificato i requisiti ed implementato il cambiamento organizzativo.  È stato quindi creato uno strumento digitale basato su HealthMeeting (HM), piattaforma per la collaborazione clinica personalizzabile dotata di certificazione dispositivo medico di “classe 1”, e accessibile con credenziali da portale web, sia da laptop che da tablet. L’accesso da remoto permette ai fisioterapisti di spostarsi fisicamente in luoghi diversi, a seconda delle esigenze del paziente.

  • Una piattaforma web, dunque, che permette ai professionisti di collaborare da remoto. Come funziona e quali sono i vantaggi che offre in concreto?

L’iter del processo di telecooperazione funziona così: quando il fisioterapista della RSA riscontra la necessità di avere o cambiare un ausilio per un proprio assistito (es: sedia a rotelle, protesi arti, etc.), ma il paziente non è in grado o ha difficoltà a spostarsi dalla struttura dove risiede, utilizza la piattaforma HealthMeetingⓇ per inviare la richiesta ad ABILITA in formato digitale. Compila la scheda clinica del paziente e aggiunge altre informazioni che potrebbero essere utili nella valutazione (es. un video in cui si vede l’assistito mentre deambula, la foto degli ausili che sta già utilizzando, etc). Il team di ABILITA riceve la documentazione, valuta la richiesta (controllando i requisiti di esenzione ausili del paziente) e programma la videochiamata. Il giorno prefissato, il team di ABILITA, composto dal medico e dal fisioterapista dell’ospedale, si collega da remoto, attraverso la piattaforma HMⓇ, con il fisioterapista della RSA e il paziente. Durante la videochiamata, il team può richiedere di farsi mostrare le abilità e la mobilità del paziente, o altre informazioni utili alla valutazione del caso. A conclusione, ABILITA seleziona l’ausilio più indicato e ne controlla la disponibilità nel magazzino centrale.

Attraverso la piattaforma, il team medico e sanitario di ABILITA è anche in grado di consultare informazioni cliniche, visionare visite e referti sul SIO aziendale (Sistema informativo ospedaliero), creare e firmare digitalmente il certificato prescrittivo (la firma digitale sarà attivata a breve) che verrà inviato digitalmente all’ufficio di pertinenza (è in corso anche la dematerializzazione della ricetta). L’ausilio richiesto viene quindi fatto recapitare alla RSA, che dovrà poi inserire la data di ricezione nella piattaforma HM e, se necessario, fornire un feedback sul collaudo. Se non vengono notificati problemi con l’ausilio entro 20 giorni, la piattaforma chiude in automatico la richiesta con collaudo positivo. Viene anche creato un verbale ad uso interno con tutte le informazioni condivise digitalmente, mentre il certificato prescrittivo può essere salvato sia sul repository aziendale che sulla cartella clinica del paziente, e sarà visibile allo stesso e ai caregiver con delega, sulla piattaforma e sull’app TreC+. Il sistema permette, su richiesta, di coinvolgere anche la famiglia nel processo di valutazione dell’ausilio: caregiver o familiari dell’ospite della RSA possono infatti partecipare da remoto alla videochiamata.

  • I vantaggi?

Il modello organizzativo della telecooperazione con le RSA pone le basi per un’ottimizzazione delle risorse, di tempo ed economiche, e degli spazi. La struttura ospedaliera, la RSA e i pazienti possono beneficiare di un risparmio di tempo e di denaro, non dovendosi più presentare fisicamente in ospedale se non quando strettamente necessario (circa 600 pazienti in un anno). Questo significa che in molti casi non sarà più necessario dover richiedere il servizio di “Trasporto infermi”, già saturo, che potrà essere invece utilizzato per altre persone che hanno invece bisogno della valutazione in presenza. Il sistema sanitario potrà infine ottimizzare l’utilizzo degli ambulatori che saranno meno affollati.

  • E per gli operatori sanitari?

Lo strumento informatico permette di avere un’unica piattaforma di collaborazione e di supporto alla gestione dei meeting multidisciplinari da remoto, finalizzati alla discussione di casi clinici. Permette poi di consultare direttamente la cartella clinica del cittadino, di compilare automaticamente i documenti e, in una seconda versione in corso di sviluppo, prevede la dematerializzazione della ricetta rossa e della prescrizione, dimezzando il tempo e le risorse coinvolte. Uno strumento semplice e capillare sul territorio che consente ai diversi specialisti di collaborare in telecooperazione ed in teleconsulto, attraverso la condivisione di documenti, referti ed immagini, in modo sicuro ed efficiente.

  • Quali i vantaggi per i pazienti e i cittadini?

I pazienti che necessitano di una prescrizione protesica, in particolare quelli con invalidità civile, sono spesso anche quelli che hanno maggiore difficoltà a recarsi in ospedale per le visite in presenza. Grazie a questa piattaforma, non solo viene protetta la privacy dei dati sensibili nel rispetto del GDPR, ma anche semplificato il processo di valutazione, perché il paziente può essere valutato da remoto, senza necessità di spostamento, migliorando la qualità dell’assistenza che riceve, e facilitando l’accesso alla prescrizione di ausili in comodato d’uso.

Per i familiari e caregiver dei pazienti, infine, la piattaforma, da un lato, permette a chi ne ha delega di vedere e scaricare attraverso TreC+ (Cartella Clinica del Cittadino) il referto della prescrizione dell’ausilio (che viene salvato sul Fascicolo Sanitario Elettronico). Dall’altra, offre la possibilità partecipare in remoto all’incontro per la valutazione dell’ausilio. Un bisogno diventato ancora più impellente con le misure di prevenzione e controllo delle malattie infettive nel contesto dell’emergenza Covid19.

  • Come procede la sperimentazione del servizio ABILITA?

Da quando è partito il servizio con le prime dieci RSA, sono state fatte più di 40 richieste utilizzando la nuova piattaforma.

L’esperienza maturata nei primi mesi ha messo in luce anche alcune criticità (che però sono già state risolte nell’ultima versione della piattaforma). Esse vanno ricondotte alla necessità di modificare in maniera più flessibile il certificato prescrittivo per i casi specifici dei pazienti, al livello di digital literacy degli operatori coinvolti, e alla necessità di un investimento di risorse per supportare la scalabilità della soluzione nella fase di transizione di uno strumento e modello organizzativo ad un altro. Allo stesso tempo, il modello ha permesso di confermare la potenzialità e l’efficacia di una piattaforma integrata con i sistemi aziendali, che permette di dematerializzare tutti i documenti ed automatizzare molti processi che prima erano svolti manualmente e/o in cartaceo (es: collaudo positivo automatico). 

  • Quali i possibili sviluppi futuri?

La flessibilità dello strumento permette anche di utilizzarlo in altri contesti di teleconsulto e teleconsulenza tra vari operatori sanitari. Nel primo semestre 2023 è stata sviluppata in via sperimentale una versione più agile della piattaforma, che consente sempre la condivisione di file, il collegamento al sistema informatico aziendale e il teleconsulto sia sincrono che asincrono. Gli operatori sanitari dei Pronto Soccorso periferici in Provincia di Trento potranno usare il teleconsulto sincrono con lo psichiatra in reperibilità al Pronto Soccorso dell’Ospedale centrale. Inoltre, la piattaforma è stata messa a disposizione ai primi 12 medici di medicina generale per il teleconsulto con medici specialisti in tre specializzazioni (cardiologia, dermatologia, pneumologia), per poi estendere in un secondo momento lo strumento a tutti i medici territoriali della Provincia. 

È in corso di definizione il modello organizzativo necessario per l’utilizzo della piattaforma per il consulto tra specialisti e consulti multidisciplinari, e, nel contesto del Telestroke, con il supporto di telecamere apposite certificate, che verrà messo a servizio nel corso del 2023.

[Video di approfondimento]:



About the Author

Marzia Lucianer: Marzia Lucianer, giornalista scientifica, responsabile Press Office and Digital Communication di TrentinoSalute4.0