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Televisita: avviata la seconda fase delle sperimentazioni

18/01/2021 By

Il Trentino sperimenta la televisita in diverse specialità mediche.

Tra le ricerche finanziate dalla Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina, nove sono quelle che la commissione di VRT ha finanziato con 180.000 euro e hanno tutte in comune tecnologie innovative sviluppate in Trentino. Tra queste, “Televisita in Trentino per i pazienti fragili. TeStl – televisita e strumenti innovativi per una migliore presa in carico da remoto in pazienti fragili” è coordinato da TrentinoSalute4.0 e il responsabile è Stefano Forti, direttore del neo centro “Digital health and Wellbeing” di FBK.

L’obiettivo di TeStI è di potenziare l’efficacia della prestazione in televisita attraverso alcuni strumenti tecnologici in grado di fornire all’operatore sanitario dati oggettivi sullo stato di salute del paziente e aumentare le possibilità di utilizzo di una visita da remoto, che consente ai cittadini trentini di essere seguiti regolarmente anche da casa.

A chiusura dell’ultimo bando 2020, lanciato lo scorso 18 novembre 2020, alla Fondazione per la Valorizzazione della ricerca trentina sono pervenuti 60 progetti, di cui 24 sono stati considerati meritevoli di valutazione. I settori cruciali su cui ha puntato la Fondazione sono epidemiologia, virologia, genomica, telemedicina, televisita, teleriabilitazione per il Trentino, diagnostica avanzata e sviluppo KIT diagnostici rapidi contro Covid19, didattica a distanza per le scuole trentine, tecnologie per il distanziamento a tutela della salute delle persone, avvio Startup Innovative ad elevata utilità sociale, bando speciale innovazione per la montagna, che dimostrano l’importante ricaduta in termini di utilità sociale per le persone.

Ma facciamo un passo indietro. Lo scorso anno, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia COVID-19, le attività ambulatoriali programmate, erogate in co-presenza del medico e del paziente, hanno subito importanti rallentamenti dovuti a limiti organizzativo-strutturali. Tra questi, le postazioni di pre-triage all’accesso delle strutture, gli spazi ridotti dove far attendere o visitare i pazienti, la necessità di ridurre le potenziali occasioni di contagio, con un incremento delle procedure di sanificazione degli ambienti ad ogni prestazione ed il mantenimento del “distanziamento sociale”, ma anche la mancanza di personale.

La Provincia autonoma di Trento, per la ripresa delle attività di specialistica ambulatoriale, ha condiviso l’opportunità di attivare, tra le misure generali di prevenzione, un servizio innovativo di telemedicina, di fatto estendendo la visita tradizionale oltre gli spazi fisici “abituali”. Per fare ciò è stato necessario riorganizzare la rete assistenziale sanitaria, agevolando l’erogazione dei servizi a distanza attraverso dispositivi digitali, internet e i nuovi sistemi di comunicazione a distanza.
Grazie a questi strumenti, le persone possono fruire dei servizi sanitari in sicurezza, senza doversi recare presso le strutture sanitarie. Le cure sono dunque accessibili attraverso uno scambio sicuro di informazioni, immagini e documenti tra i professionisti sanitari e i pazienti, garantendo, in alcuni ambiti, la stessa assistenza ricevuta durante la normale visita in presenza. Questa la premessa che ha portato TrentinoSalute4.0, il centro di competenza per lo sviluppo della sanità digitale costituito da Apss, PAT e Fondazione Bruno Kessler, a spingere sull’acceleratore dell’innovazione in questo settore e venire incontro alle nuove esigenze di medici e pazienti.

Ma cos’è la televisita?

Per televisita si intende uno strumento, un servizio, offerto dal servizio sanitario che permette ai pazienti di mettersi in contatto e interagire con il medico a distanza. Il paziente, con l’eventuale supporto del caregiver, può essere visitato dallo specialista o dal medico di base, anche con l’aiuto di un altro operatore sanitario che si trova vicino al paziente, e può ricevere indicazioni e prescrizione di farmaci o di cure.

Durante la televisita un operatore sanitario che si trovi vicino al paziente, può assistere il medico. Se tale visita anche a distanza garantisce tutti i requisiti di quella erogata in presenza, può essere considerata come prestazione specialistica ai sensi della normativa vigente.

 



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Marzia Lucianer: Marzia Lucianer, giornalista scientifica, responsabile Press Office and Digital Communication di TrentinoSalute4.0